mercoledì 22 gennaio 2014

Allergia al latte nel bambino

Una delle forme più diffuse di allergia alimentare nei bambini è l’allergia al latte. In particolare alla proteina del latte vaccino e a tutti quei prodotti che ne contengono ma esistono anche forme di intolleranza al latte di capra, di pecora e di bufala.


I sintomi sono di vario genere: dai disturbi gastro-intestinali, in particolare vomito, rigurgito, dolori addominali; a problemi alle vie aeree con tosse, difficoltà a respirare, secrezione nasale fino a reazioni cutanee come orticaria, eczemi, edema delle labbra o delle palpebre.  Nei casi più gravi possibile anche lo shock anafilattico.



La prevenzione è la migliore arma di difesa anche perché l’allergia tende a comparire nei primi 3 anni di vita del bambino.

Gli esami da effettuare sono i test per le IgE o un prick test cutaneo con latte vaccino naturale o con formula proteica. Entrambi non prima dei 3 mesi di vita.
Nel caso in cui i test fossero positivi, vanno subito eliminate dalla dieta le proteine da latte vaccino e introdotta una terapia da condurre per almeno 6 mesi o fino a i 9/12 mesi di vita del bimbo



Le proteine del latte vaccino vanno sostituite con idrolizzati di caseina o di proteine del siero e con una miscela di carboidrati a base di malto destrine altamente digeribili per risolvere gli episodi di rigurgito e evitare le intolleranze secondarie.


Nei casi più gravi la dieta “di esclusione” può durare anche fino a 12 o 18 mesi e prima di riprendere un’alimentazione normale vanno ripetuti i test per le IgE.



Intanto Paidòss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, ci dice che sono in aumento i casi di allergia al latte vaccino soprattutto nei piccoli con meno di un anno di vita e nei lattanti  - che pur allattati al seno materno – non tollerano la presenza del latte vaccino nell’alimentazione della mamma. 
Si parla di un 3% di bambini allergici al latte vaccino. 

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