lunedì 20 dicembre 2010
Parto: le Regioni approvano il piano del Ministero della Salute. Ecco le linee guida
Migliorare la qualità, la sicurezza e l’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e riduzione del parto cesareo: sono i principali obiettivi del Programma parto sicuro elaborato dal Ministero della Salute e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Un documento in dieci punti che contiene linee guida relative a epidurale, formazione degli operatori, sicurezza e promozione del parto vaginale.
Ecco i punti elencati dal documento:
1) Razionalizzare e ridurre, nell’arco di tre anni, i punti nascita con un numero di parti inferiore ai mille annui: i centri più piccoli verranno assorbiti da quelli più grandi e dovrà essere garantita una maggiore qualità dei servizi come il sistema di trasposto assistito materno (Stam) e il sistema neonatale d'urgenza (Sten); al fine di promuovere una gravidanza fisiologica vanno supportati e aumentati i servizi territoriali, come i consultori familiari;
2) Le Asl territoriali che hanno un punto nascita sono chiamate a sviluppare una Carta dei servizi per il percorso nascita, che contenga indicazioni riguardanti le informazioni generali sulla operatività dei servizi contenenti i principali indicatori di esito, sulle modalità assistenziali dell’intero percorso nascita, sulle modalità per favorire l’umanizzazione del percorso nascita, sulla rete sanitaria ospedaliera-territoriale e sociale per il rientro a domicilio della madre e del neonato atta a favorire le dimissioni protette, il sostegno dell’allattamento al seno ed il supporto psicologico;
3) Integrazione territorio-ospedale: promozione dell’umanizzazione del parto e della gravidanza fisiologica attraverso una rete di supporto territoriale e percorsi assistenziali differenziati
4) Sviluppo di linee guida sulla gravidanza fisiologica e sul taglio cesareo da parte del SNLG-ISS
5) Programma di implementazione delle linee guida: dopo aver identificato le criticità e le barriere che ostacolano il cambiamento, verranno promossi la continuità assistenziale, l'integrazione con l'assistenza territoriale e il ruolo dei vari professionisti. Obiettivo: ridurre il ricorso al taglio cesareo
6) Elaborazione, diffusione e implementazione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza del percorso nascita: in quest’ottica saranno elaborati e promossi strumenti utili per la prevenzione della mortalità materna e per quella neonatale, ma anche l'adesione a sistemi di monitoraggio di eventi sentinella/eventi avversi/near miss e relativi Audit
7) Procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto: vengono promosse procedure assistenziali, farmacologiche e non per il controllo del dolore in corso di travaglio-parto e definiti di protocolli diagnostico terapeutici condivisi per la partoanalgesia, dando assicurazione della erogabilità di tale prestazione con disponibilità/presenza di anestesista sulla base dei volumi di attività del punto nascita
8) Formazione degli operatori: nell’ambito dei percorsi di formazione/aggiornamento di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso nascita, con modalità integrate, viene dato particolare peso alla formazione inerente il programma di implementazione delle Linee Guida e all’audit clinico quale strumento di valutazione della qualità dei servizi e delle cure erogate;
Con il MIUR si desidera attivare sistemi per la verifica ed adeguamento dei livelli formativi teorico-pratici delle scuole di specializzazione in ginecologia ed ostetricia, nonché in pediatria/neonatologia e del corso di laurea in ostetricia, in linea ed in coerenza con gli standard assistenziali;
Un ruolo non secondario nella formazione degli operatori assume l’effettiva integrazione della funzione universitaria di didattica con gli ospedali di insegnamento nonché la promozione del coinvolgimento delle società scientifiche nella formazione continua dei professionisti sanitari;
Nel favorire la diffusione delle procedure di controllo del dolore nel corso del travaglio e del parto viene prevista attività formativa in tema di metodiche farmacologiche e non di controllo del dolore, con carattere di multidisciplinarietà;
Viene infine promosso un percorso strutturato per l’inserimento dei professionisti nuovi assunti, confacente alle caratteristiche dei livelli assistenziali garantiti;
9) Monitoraggio e verifica delle attività: per tutte le attività previste viene promosso l’utilizzo di sistemi di monitoraggio e valutazione delle attività, capaci di definire le ricadute cliniche e assistenziali delle attività stesse attraverso indicatori misurabili;
10) Istituzione di una funzione di coordinamento permanente per il percorso nascita
Per un adeguato coordinamento delle e verifica delle attività è prevista la costituzione di un Comitato per il Percorso Nascita (CPN), interistituzionale, con funzione di coordinamento, con il coinvolgimento delle Direzioni Generali del Ministero della salute (Programmazione, Prevenzione, Comunicazione, Ricerca, Sistema Informativo), delle Regioni e Province autonome e di altre istituzioni sanitarie nazionali (ISS, AGENAS).
Il documento originale è disponibile qui
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