Qualche giorno fa mio figlio, 18 mesi, ha guardato un aereo disegnato su un libro e ha detto “aeeo”. E io l’ho festeggiato confermandogli “certo amore, aereo”. E gli ho raccontato di quando poco più che unenne lo un aereo lo portò in vacanza un po’ lontano da casa sua.
Il giorno successivo il nano guardava fuori dalla finestra e a un certo punto ha detto: “Aeeo” , io gli ho ripetuto un po’ distrattamente “si amore, aereo”, ma poi ho alzato gli occhi e ho visto che lui indicava un aereo nel cielo.
Come abbia fatto un’associazione tra l’oggetto disegnato e uno che vola veramente non lo so.
Il particolare aereo che aveva visto nel libro si era trasformato per lui in un concetto universale di aereo che vola in cielo. Si chiama astrazione e sembra che i bambini la facciano continuamente, complice anche il fatto che dormono tanto.
Provo a sintetizzare in parole semplici un complesso studio fatto da alcuni ricercatori dell’Università di Tucson che hanno utilizzato un linguaggio artificiale per capire in che modo 50 bambini di 15 mesi apprendessero cose nuove attraverso l’astrazione.
Ai bambini sono state fatte ascoltare alcune frasi preregistrate e senza senso finché non sono diventate per loro familiari. Queste frasi contenevano tre distinte parti, la prima prediceva la terza nel senso che riproduceva la struttura tipica di una frase inglese composta da un soggetto e da un verbo.
Dopo aver ascoltato le frasi, i bambini venivano lasciati liberi di fare un sonnellino e al risveglio venivano fatte loro ascoltare frasi nuove con lo stesso costrutto.
Ebbene, secondo quanto hanno osservato questi scienziati, i piccoli che avevano dormito riuscivano non solo a riconoscere le frasi che avevano imparato, ma anche ad essere capaci di riconoscere la vecchia struttura in una frase mai ascoltata.
Avevano sviluppato, quindi, l’abilità di formulare concetti universali ricavandoli dalla conoscenza del particolare. In altre parole, avevano fatto un’astrazione.
Image: Exhausted
1 commento:
bellissimo post, scopro sempre cose interessanti. ciao sono lina
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