Autosvezzamento, altrimenti detto
“alimentazione complementare a richiesta”, è una pratica sempre più diffusa dalle
mamme. Cosa vuol dire autosvezzamento? Il bambino viene lasciato libero di
mangiare gradualmente tutti gli alimenti che desidera senza seguire una recisa
e dettagliata tabella di introduzione dei cibi.
Come funziona
l’autosvezzamento
Il bambino deve
alimentarsi fino al sesto mese di vita esclusivamente con latte materno perchè,
come indica anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il latte materno è
completo e riesce a garantire al bambino il giusto apporto nutrizionale di cui
ha bisogno per crescere.
A questo punto il bambino
dovrebbe essere lasciato libero di sperimentare nuovi gusti e nuovi alimenti,
seguendo una modalità che decide lui stesso perché è in grado di regolarsi da solo.
Insomma,
abbandonando ogni tabella di svezzamento o quantità predefinite, le mamme
autosvezzanti propongono al bambino, che viene invitato a sedersi a tavola con
i genitori durante la cena, qualsiasi tipi di alimento verso il quale il
bambino manifesti curiosità.
E’ ovviamente importante
evitare di introdurre alimenti potenzialmente allergizzanti prima del
compimento del primo anno di vita, come ad esempio l’uovo, ed anche sminizzare
finemente gli alimenti, ma dimenticate omogeneizzati, baby food, pappe liquide,
creme di farina o cereali.
I bambini mangiano la
carne preparata per la famiglia, la pasta condita, le verdure e ogni altra
pietanza che è stata preparata per i genitori e i fratelli.
Svantaggi e vantaggi
dell’autosvezzamento
I vantaggi di questa
modalità si svezzamento possono avere un effetto sull’intera famiglia.
Abbandonando la pratica di dover cucinare solo per il bebè, inevitabilmente ci
sarà un meno carico di impegno per la mamma ma soprattutto si cercherà di
migliorare la qualità delle pietanze preparate per tutti, a vantaggio della
salute dell’intera famiglia. Meno sale e zucchero, dunque, materie prime
fresche e di qualità, cotture più sane: il fatto che il bambino mangi a tavola
insieme agli altri induce un naturale miglioramento della qualità
dell’alimentazione familiare. Inoltre il bambino si abituerà sin da subito a mangiare cibo più
adulto, di sapore più autentico e probabilmente crescerà con la naturale predisposizione
a voler assaggiare nuovi cibi e una curiosità nei confronti dell’alimentazione.
Lo svantaggio sta
sicuramente nel timore che il bambino soffochi con il cibo. La pappa liquida in tal senso
è una sicurezza. Permette al bambino di abituarsi gradualmente al passaggio da
latte a cibo, a gusti nuovi, maggiormente nutrienti ma comunque frullati e
facili da deglutire. Al contrario dare in mano al bambino del cibo
semplicemente sminuzzato può creare qualche preoccupazione in più. L’importate è
non forzarlo mai a mangiare e ovviamente sminuzzare i cibi molto finemente,
lasciando che lui li tocchi, li maneggi e li porti alla bocca con la mano, in
modo naturale.
Un altro dubbio delle
mamme che approcciano all’autosvezzamento è che non si ha la reale percezione
di quanto il bambino mangi. Una pappa preparata con un’adeguata quantità di
farine, verdure e carne avrà un suo peso specifico e la mamma ha la precisa
indicazione di quanto il bambino avrà mangiato. Con l’autosvezzamento invece il
bambino mangerà piccole quantità di qualsiasi cosa vorrà e forse non sarà così
facile capire quanto avrà mangiato davvero. Ma il principio
dell’autosvezzamento è che il bambini, per quanto, piccolo abbia una sua
capacità di autoregolamentazione interna che fa sì che mangi quando ha fame e
si fermi quando è sazio. Ma se il piccolo cresce bene e non ha problemi di
salute non c’è ragione di preoccuparsi.
Per approfondire http://www.autosvezzamento.it/
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