venerdì 19 novembre 2010
Dei diritti naturali e civili dei bambini
Siamo alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia. Il 20 novembre di ogni anno si celebra l’approvazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione sui diritti dell'infanzia.
Nel 1989 per la prima volta tutti gli Stati dell’ONU riconobbero e misero per iscritto che i bambini hanno dei diritti inalienabili e che tutti abbiamo l’obbligo di tutelarli.
Nel documento si legge, tra l’altro, che i che minori hanno "diritto alla vita, diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario, hanno diritto di esprimere la propria opinione e ad essere informati; i bambini hanno diritto al nome, tramite la registrazione all'anagrafe subito dopo la nascita, nonché alla nazionalità, hanno il diritto di avere un'istruzione, hanno il diritto di giocare e il diritto ad essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso”.
Da allora sono trascorsi venti anni e l’Unicef ricorda che molto è stato fatto per tutelare i diritti dei piccoli e per sostenerli. Ma in alcune zone del pianeta le condizioni di vita dei bambini restano terribili e i dati ci raccontano che in Europa, un bambino su cinque è vittima di abusi o molestie sessuali.
Cercando in rete qualche risorsa sui diritti dei bambini mi sono imbattuta in un bellissimo elenco di Diritti Naturali di Bimbi e Bimbe, si tratta di un elenco di diritti naturali che vengono regolarmente calpestati a causa del nostro stile di vita e dell'habitat delle nostre città.
Diritto all’ozio: giornate super programmate e ricche di impegni in agenda rendono impossibile per i bambini abbandonarsi a un sano ozio creativo e al gioco.
Diritto di sporcarsi: in un mondo quasi sterilizzato (dove l’aumento delle allergie registrato negli ultimi ani è favorito anche da una continua igienizzazione degli ambienti dove vivono i bambini) i bambini rischiano di perdere il contatto con materiali naturali “altamente imbrattanti” ma molto divertenti come la terra, l’acqua, l’erba o la sabbia.
Diritto agli odori: il mondo rischia di uniformarsi ad un unico odore. Gli alimenti hanno tutti lo stesso odore, i luoghi sono disinfettati e i bambini non vengono più sollecitati ad affinare l’olfatto e a riscoprire il piacere di godere di un buon profumo o dell’odore della natura.
Diritto al dialogo: televisione, computer, videogiochi, la comunicazione rischia di diventare sempre più “a senso unico” mentre i bambini adorano raccontare, essere raccontati le storie e comunicare con i genitori. Riscoprire il tempo di dialogare con i bambini, di giocare con loro, di cenare a tv spenta permette di ricordarsi della bellezza insita nella comunicazione.
Diritto all’uso delle mani: giocare, manipolare, disegnare, costruire per sviluppare un’abilità perduta in un mondo di giochi preconfezionati: quella manuale.
Diritto a un buon inizio: mangiare cose buone e sane, bere acqua non inquinata, respirare aria pura. Insomma i bambini hanno il diritto di iniziare in un mondo pulito e sano e non in quello che gli abbiamo consegnato.
Diritto alla strada: le strade sono il regno dei motori e i bambini non hanno più la possibilità di vivere le piazze e il contatto con le persone.
Diritto al selvaggio: parchi gioco, giardinetti, giostrine, tutti gli spazi verdi destinati ai bambini sembrano preconfezionati. Ma i bambini adorano l’imprevisto e il contatto con la natura che riserva sempre sorprese inaspettate. Quindi hanno il diritto di scoprire luoghi non modificati dall’uomo e che conservano una vena selvaggia.
Diritto al silenzio: che mondo rumoroso il nostro! I bambini vengono continuamente sollecitati dai rumori e dai suoni e non imparano ne apprezzano il silenzio.
Diritto alle sfumature: colori e luci accecanti. Le nostre città sono perennemente illuminate a giorno e i bambini spesso non godono mai dei colori tenui e poetici di un tramonto o di una notte con la luna piena.
Questo elenco commovente di diritti naturali è opera di Gianfranco Zavalloni.
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1 commento:
bel blog! complimenti
luana
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