Leggo su Proceedings of the National Accademy of Science che alcuni ricercatori dell’Istituto Gaslini di Genova avrebbero individuato un meccanismo che potrebbe spiegare il perché di un aborto spontaneo.
L’aborto spontaneo si verifica in una percentuale tra il 10 e il 25% delle gravidanze ed è più comune di quanto possiamo immaginare.
Era già noto che i linfociti Treg, cellule natural killer presenti nel sangue potessero giocare un ruolo importante durante la gravidanza.
Adesso i ricercatori genovesi hanno scoperto che questi linfociti durante i primi mesi di gravidanza perdono la loro azione distruttiva e producono sostanze che favoriscono la crescita dei tessuti e la formazione di nuovi vasi.
Non solo, nella placenta questi linfociti si legano a dei macrofagi specializzati che spingono l’organismo a produrre un gran numero di Treg che fanno in modo che il sistema immunitario non provveda ad espellere l’embrione perché considerato un corpo estraneo.
Il punto è proprio qui.
Se qualcosa inceppa questo meccanismo perfetto e prezioso – per esempio i macrofagi e i Treg non riescono a comunicare perfettamente oppure si verifica una carenza di cellule natural killer – le Treg non vengono prodotte e il feto viene aggredito dalle cellule del sistema immunitario materno.
Giorgio Bentivoglio, direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del Gaslini, ha spiegato che : “dopo i 40 anni l'aborto spontaneo ha un'incidenza sulla gravidanza del 20%, quando la madre ha un'età intorno ai 30 anni i casi di aborto si riducono statisticamente a meno del 10%. Sicuramente una delle cause di aborto è un difetto dell' ovocita dovuto a imperfezioni subentrate nella meiosi e collegate all'età materna"
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