L’Italia è al primo posto (sì, avete capito bene: primo posto) nella classifica dei parti sicuri.
Non si tratta della hit parade de noartri ma di una classifica stilata da Christopher Murray dell'Università di Washington di Seattle e pubblicata su The Lancet, la più autorevole rivista scientifica del mondo. Secondo questi esperti, in Italia le donne possono stare tranquille e partorire sicure. Il numero di decessi per parto è il più basso del mondo: non si arriva neanche a 4 ogni 100mila nascite.
Danimarca, Canada e Stati Uniti, invece, non ne escono benissimo: per loro la situazione è in stallo, né più su né più giù, solo che gli altri invece migliorano e quindi, che so, l’Albania supera la Gran Bretagna. Certo, non è tutto oro quel che luccica e abbiamo ancora molte cose su cui lavorare, ma l’Italia fa un figurone, quindi, piazzandosi saldamente al primo posto di una classifica di ben 180 Paesi di tutto il mondo. Maglia nera a tutti questi Paesi dove le mamme sono affette dall’HIV e dove le condizioni igienico-sanitarie sono estremamente carenti, mentre migliora la situazione in Egitto, Cina, Bolivia ed Ecuador.
Il numero di decessi per parto è globalmente sceso, nell’ultimo trentennio, da 500.000 all’anno a 343.000: “ci sono buone ragioni per essere ottimisti”, ha dichiarato il direttore di The Lancet, Richard Horton.
In effetti sembra di sì, ma la resa dei conti si avrà nel 2015 quando si valuterà il raggiungimento di uno degli otto Millenium Development Goals, gli obiettivi di sviluppo fissati dall’ONU: quello di una maggior tutela della salute materna.
Image: Maternità di Klimte
Nessun commento:
Posta un commento