lunedì 29 marzo 2010

Bloggare fa bene alla salute

Condividere i propri pensieri sulla rete migliora il benessere emotivo degli adolescenti.
Uno studio della Ohio State University ha coinvolto 100 teen blogger che nel 2007 utilizzavano il portale Xanga (oggi ormai surclassato da Facebook) per condividere racconti e riflessioni sulla loro vita. E’, così, emerso che per chi svolgeva regolarmente questa attività il rischio di dover fare i conti con disturbi tipici dell’adolescenza, come difficoltà nello studio, isolamento sociale, droghe e promiscuità sessuale, era di molto inferiore rispetto alla media.
Gli studiosi hanno spiegato su Child and Adolescent Social Work Journal che i ragazzini che scrivevano avevano davvero pochi problemi legati all’umore e al comportamento.

Penso, ma non solo io, che il potere della scrittura e della condivisione abbia trovato da tempo nuove forme di espressione grazie alla rete. E le mamme blogger sono un esempio di quanto il racconto di se stesse e della propria esperienza di maternità rappresenti un’autentica opportunità terapeutica per affrontare la depressione e le difficoltà psicologiche del post-parto.

Un consiglio su come affrontare una colichetta oppure su come superare il senso di inadeguatezza che a volte ti attanaglia travalica i confini del semplice dialogo e si trasforma in uno strumento per uscire dalla depressione e dalla solitudine e assume i contorni della terapia di gruppo, della cura attraverso la condivisione.
Tempo fa Marilde riportò queste parole scritte un quarto di secolo fa da Annie Lecrerc.

Scriviamo perché c’è bisogno che si scriva. E non solo perché il passato, l’infanzia, gli odori, lo choc terribile e dolce dei primi corpi raggiungano attraverso il testo scritto la loro ultima incarnazione. E non solo perché le ferite originarie saturino, finalmente, i loro grandi lembi di dolore, di stupore, nelle parole scritte. Ma perché quello che non è stato scritto lo sia, perché il reale sia in qualche modo modificato, dilatato. Perché un piccolo spazio nuovo sia dato ad altri che vi troveranno di che respirare, di che crescere, di che parlare…”.

2 commenti:

Gabriella ha detto...

Non dovrei dirlo, ma in effetti Facebook può essere di aiuto anche a noi adulti per conoscere il mondo sconosciuto degli adolescenti... Lo faccio (e non dovrei dirlo) con mia nipote che ha 15 anni...!!!
Un bacio

Gabriella ha detto...

Non dovrei dirlo, ma in effetti Facebook può essere di aiuto anche a noi adulti per conoscere il mondo sconosciuto degli adolescenti... Lo faccio (e non dovrei dirlo) con mia nipote che ha 15 anni...!!!
Un bacio