mercoledì 27 gennaio 2010

Orologio biologico: prendi o lasci, possibilmente prima dei trenta.

Lo specchio dentro il quale ci confrontiamo noi donne ha proprio una doppia faccia.
Da un lato ci restituisce l’immagine di una donna ormai verso i quaranta che sembra una ragazzina: sport, chirurgia, trucco e cosmetici, ma anche una vita che non ci costringe a zappare la terra come le trisavole che alla nostra età sembravano le nostre nonne; tutto contribuisce a farci sentire (e vedere) come delle ragazzine.
Non è solo un’impressione. Lo siamo davvero.
L’altro lato dello specchio però ci restituisce la realtà. La cruda realtà della natura che, come la peggiore delle traditrici, si presenta inaspettata al cospetto delle tante donne che rimandano il momento della maternità per un motivo o per l’altro e che scoprono poi quanto questa impresa possa rivelarsi difficile. A volte impossibile.
La convinzione che, in fondo, al giorno d’oggi si facciano facilmente figli anche dopo i quarant’anni è infondata. Sta solo nel nostro cuore – speranzoso - e nella immagine simil-teenager delle quarantenni di oggi.
Le ovaie, però, non subiscono lifting e si svuotano di ovuli anno dopo anno.
A partire dai 30? No. A questa età una donna è quasi sull’orlo dell’infertilità e conserva solo il 12% del suo patrimonio di ovuli originario. Solo il 12%.
Francamente resto basita leggendo questi dati pubblicati su PlosOne. Io ho avuto un figlio a 33 anni. Praticamente la mia maternità, secondo questi scienziati della St.Andrews University, è più simile a un miracolo che a un evento naturale.
A fissare scientificamente l’evidenza del ticchettio dell’orologio biologico è lo studioso inglese Tom Kelsey, che ha contato il numero di ovuli nelle ovaie di 325 donne di diverse età e ha inserito questi dati in un computer che ha restituito un’idea di come la produzione di ovociti sia diminuita nel tempo. Si tratta, spiegano i ricercatori, del primo vero studio che dimostra come l’orologio biologico sia una realtà non solo psicologica ma fisica e come fare figli sia un’opportunità che la natura offre in un limitato momento della vita. Prendi o lasci.
Quindi la conclusione è: nasciamo con un patrimonio di 450 milioni di ovuli, dei quali sono un paio di milioni riesce a maturarsi durante la vita di una donna, e man mano che gli anni passano il numero di ovuli si riduce drasticamente arrivando al misero 12% dei 30 anni.
Fino al 3% dei 40 anni.

Image The Virgin Mother (Damien Hirst)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

mammma mia.... io ho 36 anni e vorrei il secondo figlio. mi sa che mi dveo sbrigare. comunque mammanews, una mia amica quando ormai aveva perso le speranze è uscita incinta a 41 anni. Veramente una goia inattesa. sicuramente un evento raro ma vedi la bellucci... insomma. a volte capita.

MammaNews ha detto...

hai ragione! la bellucci ha 45 anni ed è incinta per la seconda volta. ma ricordo che tempo fa lessi una sua intervista nella quale diceva come fosse stato difficile rimanere incinta di sua figlia. Insomma, è vero, a 45 può succedere ma è davvero una rarità. Poi anche io, come tante di noi, ho un'amica che è rimasta incinta quando proprio ci aveva tolto il pensiero e aveva sforato gli anta. non bisogna mai smettere di sperarci. Saluti, torna a trovarmi

Silvia ha detto...

Beh se vi puo' consolare io ho avuto il mio Carletto alle soglie dei 40 senza nessuna difficolta' ...oggi che ne ho 41 compiuti sono in attesa del secondo e vi posso garantire che io e mio marito non abbiamo fatto in tempo a decidere che lui/lei si e' presentato nel giro di poche settimane ...com'e' successo anche in precedenza !!!!

MammaNews ha detto...

ciao Silvia! COMPLIMENTI!|!!! due a così breve distanza senza colpo ferire. Davvero una mamma wonder. Un abbraccio

Renata ha detto...

A me è andate bene due volte, temo però che la mia percentuale sia ormai prossima allo zero visto che il terzo proprio non ne vuole sapere di arrivare... :-)
Sempre interessanti i tuoi post.
Un abbraccio

MammaNews ha detto...

Renata non disperare, l'importante è continuare a provare e a crederci. con consapevolezza dei limiti ovviamente, un abbraccio