lunedì 22 giugno 2009

Pipì a letto: si può affrontare svegliando il bambino ogni due ore


Lo spannolinamento è una delle grandi sfide di noi mamme! Se per i casi più resistenti esistono in commercio alcuni strumenti utili (ne parlavamo qui), possono rivelarsi utili anche metodi apparentemente opinabili.
Ad esempio leggevo che svegliare i bambini nella notte per farli fare pipì ridurrebbe il rischio di enuresi. Può sembrare una inutile crudeltà, eppure secondo questa ricerca apparsa sulle pagine di The Journal of Pediatrics potrebbe rivelarsi un metodo vincente per evitare che il piccolo faccia pipì a letto.
I ricercatori hanno arruolato un piccolo esercito di 570 bambini di 4/5 anni che avevano bagnato il letto per almeno due volte nell’ultima settimana. A questo punto sono stati divisi in gruppi: alcuni sono stati svegliati dai genitori dopo 90 minuti/due ore che si erano addormentati e condotti in bagno; altri avevano ricevuto solo generici ammonimenti e non fare pipì a letto e ad altri ancora non era stato detto nulla.
Dopo sei mesi questo il risultato dell’esperimento: il 37% dei bambini svegliati era rimasto asciutto, contro il 32% di quelli che erano stati ammoniti e il 21% del gruppo di controllo. I bambini che indossavano il pannolino notturno avevano maggiori difficoltà a rimanere asciutti in tutto il periodo di studio.
Ripetuto l’esperimento su 365 degli stessi bambini tre anni dopo, il risultato dei diversi metodi è risultato essere simile (78%, 76% e 69%), il che ha spinto la ricercatrice Paula van Dommelen a concludere che questo metodo è valido solo su bambini non più grandi di 4/5 anni: “può sembrare una forzatura ma secondo noi è meglio fare così che non fare niente, anche se è importante che i bambini siano disponibili a partecipare all’esperimento”.
Qualche dato sull’enuresi. Secondo l’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva
L’enuresi colpisce circa il 27% dei bambini di 4 anni, il 15% dei piccoli con 5-6 anni, il 6% dei bambini che hanno raggiunto i 6 anni e via così, con un’incidenza sempre minore. Il disturbo (non patologia) si classifica in enuresi primaria, che interessa l’85% dei bambini con più di 5 anni che bagnano il letto senza aver mai acquisito il controllo della minzione notturna, enuresi secondaria (che interessa il 13% dei casi) quando il bambino dopo i 5 anni ricomincia a bagnare il letto dopo un periodo di almeno sei mesi nei quali ha avuto il controllo della minzione notturna e infine una enuresi automatica, caratterizzata da una mancanza di controllo della vescica sia di giorno che di notte.
Le cause? Diverse. Si va dal fattore ereditario a una causa di tipo emozionale, dalle cause di tipo fisico (come diabete o infezioni alle vie urinarie) fino a uno scorretto insegnamento ricevuto nel periodo che va dall’anno e mezzo ai quattro anni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao mammanews quindi se un bambino di 4 anni fa la pipi a letto non c'è da preoccuparsi? rita

MammaNews ha detto...

ciao Rita, in effetti fino ai 4 anni l'enuresi notturna può ancora essere ammessa. Dopo man mano che il bambino cresce il problema va affrontato con determinazione e serenità.
saluti