giovedì 13 maggio 2010

Saper soccorrere i bambini: dovremmo impararlo tutti

Un bambino di un anno e mezzo è rimasto ucciso, soffocato da un pezzo di pizza che stava mangiando insieme alla mamma. Non so voi, ma io ho spesso paura che qualcosa si incastri nella gola di mio figlio e che io non riesca a toglierlo. La notizia mi ha fatto rabbrividire perché, avendone uno praticamente coetaneo, non riesco a liberarmi dall’immagine dello strazio di questa mamma che tenta di liberare la gola di suo figlio.

Ma come ci si deve comportare in questi casi? Qual è il modo migliore per agire? Si legge ovunque che la calma e la lucidità sono essenziali ma ditelo a una giovane mamma che si vede il figlio soffocare sotto gli occhi.

La cosa più istintiva che verrebbe in mente di fare è mettergli una mano in gola tentando di strapparli via il pezzetto killer. Invece non c’è niente di più sbagliato: infilargli le dita in gola potrebbe contribuire a spingere in giù il pezzo di cibo incastrato.

Quindi l’ideale sarebbe praticare una manovra che si chiama Manovra di Heimlich.
La manovra si esegue così: ci si posiziona dietro la persona unendo le mani sotto lo sterno. Si stringono forte le braccia e questa stretta provoca un aumento della pressione tracheo-bronchiale che può essere sufficiente a spingere fuori l’oggetto che ostruisce la respirazione. Questa procedura è valida per gli adulti, mentre con i bambini si esegue mettendo il piccolo a testa in giù sulle ginocchia, mantenendo la testa ad un’altezza più bassa del torace e tenendo la mandibola. Dopo averlo messo in questa posizione si alternano 5 colpi interscapolari e 5 compressioni addominali.

Questo video spiega meglio delle parole come si pratica la manovra:



All’indomani della tragedia che ha colpito la giovane coppia nel milanese, il Codacons ha chiesto di avviare una campagna di informazione destinata ai papà e alle mamme per aumentare il grado di informazione e sensibilizzazione al problema degli incidenti domestici.
Ma secondo me le campagne di informazione restano spesso lettera morta, soprattutto quando si tratta di cose come questa, quando dobbiamo imparare concretamente a fare una cosa alla quale non siamo abituati e soprattutto allenarci.

Qualche mese fa il telegiornale raccontava di un corso gratuito che si era tenuto a Milano (spero di non sbagliare) al quale avevano partecipato mamme e nonne e che aveva insegnato loro le principali tecniche di intervento in casi come questo. Non sarà l’unico corso di questo tipo che esiste in Italia. Ecco secondo me, invece che in campagne di informazione, il denaro andrebbe speso per finanziare corsi gratuiti nelle Asl o presso gli ospedali e i consultori per insegnare in modo rapido e concreto le più importanti tecniche di pronto soccorso. Ad esempio per contribuire a persone come Marco Squicciarini, medico della Croce Rossa, che gratuitamente va in giro per l’Italia a insegnare alle mamme e alle maestre come si interviene nel modo migliore.

3 commenti:

MissMeletta ha detto...

Interessante, il mio pediatra nell'ultimo appuntamento mi ha raccomandato di andare sul suo sito e leggermi bene come deve avvenire questa procedura... in effetti mai lasciare nulla al caso!!!

Anonimo ha detto...

Nella città di Milano presso l'Ospedale Fatebenefratelli vengono organizzati corsi di primo soccorso rivolti a genitori, ma non solo. Lascio il link per coloro che fossero interessati http://www.fbf.milano.it/newsite/descrizione.php?idrep=73
Credo che chi vive quotidianamente con bambini (scuole, nidi, ecc.) dovrebbe essere il primo ad aver frequentato corsi di questo tipo. Non so se effettivamente corrisponda alla realtà!
Ciao Erica

MammaNews ha detto...

grazie per la segnalazione Erica!