martedì 24 novembre 2009

Adenoidi e tonsille: ecco quando è meglio toglierle


È il caso o no di togliere le tonsille e le adenoidi? Ecco un interrogativo che angoscia un gran numero di mamme costringendole a districarsi alla meglio tra continue tonsilliti, otiti e apnee notturne senza capire qual'è la scelta giusta.
L’Istituto Superiore di Sanità prova a offrire un supporto e pubblica le linee guida per capire quando e perchè è bene effettuare questi interventi.
Si tratta di un documento di facile lettura al quale possono avere accesso non solo i medici ma soprattutto i genitori che vi trovano utili indicazioni anche sui tempi di degenza, i rischi e le modalità di intervento.
Sembra che l’apnea ostruttiva notturna sia tra le principali cause che spiegano una gran parte di interventi. Le adenoidi o le tonsille ingrossate impediscono al bambino di respirare con il naso: il risultato è che respirare con la bocca, russare e vivere un sonno notturno estremamente disturbato causa una stanchezza cronica, problemi di respirazione anche nelle ore diurne e difficoltà di concentrazione durante le attività quotidiane. Se le cose stanno così, meglio asportare le tonsille o le adenoidi.
Se invece non si presenta l’apnea notturna, quando è consigliabile asportare le tonsille? Secondo gli esperti, si può pensare a un intervento solo dopo almeno 5 episodi di tonsillite o continui episodi di ascessi peritonsillari in un anno seguito da un semestre di osservazione.
Per le adenoidi, invece, le linee guida consigliano di asportarle solo se il loro ingrossamento provoca almeno tre otiti medie acute in sei mesi o più di 4 volte all’anno e se causano un’otite media cronica secretiva associata ad una riduzione della capacità uditiva.
Questo è il sito dove potete trovare le linee guida: http://www.snlg-iss.it/

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