mercoledì 2 settembre 2009

Influenza suina... ma che si fa?



Fare chiarezza sullo spauracchio dell’influenza suina (scientificamente virus influenzale A/H1N1)?
Sfida difficile ma si può provare.
Non sembra che i media riescano nel compito di aiutarci a districarci tra allarmismi più o meno ingiustificati, ricoveri d’urgenza di casi clinici gravissimi, vaccinazioni di massa, incubo pandemia e chiusura (anzi mai apertura) delle scuole.
Il dato certo resta quello relativo al piano di vaccinazione italiano: in ottobre saranno disponibili 48 milioni di dosi di vaccino che serviranno a vaccinare lavoratori definiti essenziali e a coprire circa il 40% della popolazione. Il vaccino non sarà venduto in farmacia ma verrà gestito dai medici di famiglia che provvederanno alla vaccinazione nel proprio studio medico.
Quindi tanto per cominciare chiediamo al pediatra o al medico di fiducia cosa ne pensa e cosa ci consiglia di fare.
E’ indubbio che il virus dell’influenza A arriverà in Italia in autunno, insieme ad altri virus australiani: in altre parole si unirà ai soliti virus che ogni inverno portano in Italia l’influenza stagionale. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco quindi, un italiano su cinque è destinato ad ammalarsi di influenza e non sempre si riuscirà a capire se il virus è quello della suina o quello australiano.
Quindi che si fa? O ci si vaccina o si mette in conto di affrontare l’influenza come ogni anno, con riposo e antipiretici.
L’argomento bambini è quello che ci preme di più. E allora riporto una nota dell’Associazione Culturale Pediatri nella quale si impegna a garantire un’informazione corretta ai genitori e ricorda che: “la A/H1N1 non può essere al momento considerata pericolosa, né si può prevedere se lo diventerà. Quello che sappiamo per certo del nuovo virus influenzale è che per ora si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Nessuno è però in grado di dire se in futuro questo virus si modificherà e diventerà pericoloso. Il suo comportamento, come quello di tutti i virus, è assolutamente imprevedibile e andrebbero messe in atto da subito le uniche misure che si sono dimostrate scientificamente valide nell’impedire la diffusione di tutti i virus respiratori come l’A/H1N1: lavarsi le mani; ripararsi la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, facili vie di entrata dei virus; stare a casa quando si hanno sintomi di influenza; evitare i luoghi affollati quando i casi di malattia sono molto numerosi. La chiusura delle scuole – con tutte le sue ricadute sociali – potrebbe essere presa in considerazione solo se in futuro dovesse circolare un virus altamente aggressivo (non l’attuale A/H1N1). In tal caso andrebbero chiusi anche tutti i luoghi di ritrovo come i cinema, le discoteche, ecc. Se i casi di influenza saranno più numerosi del solito o il virus dovesse diventare aggressivo, sarà importante permettere ai medici e alle strutture sanitarie di dedicarsi ai pazienti più gravi.”.
Nel mare magnum di dichiarazioni più o meno ufficiali mi sembrano le parole più pacate e obiettive, nonché le più chiare.

P.S. Rimandare l’apertura delle scuole? Mai chiesto. E’ la smentita della Federazione Italiana Pediatri che seccamente ha diffuso un comunicato stampa per sottolineare che ha solo ipotizzato di chiudere le scuole all’interno delle quali si dovessero registrare più di 4 casi di influenza suina.
L’ho detto che la stampa non aiuta. Anzi.
Aggiornamento del 30/09/09
Riporto da un comunicato stampa della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) cinque utili consigli per difendersi dall'influenza suina:
lavarsi accuratamente le mani con acqua calda e sapone asciugandole con cura,
usare fazzolettini di carta usa e getta,
starnutire, in mancanza di fazzoletti, all’interno del gomito, sui propri vestiti,
non tossire di fronte agli altri,
non toccarsi il naso con le mani.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ci voleva un po' di chiarezza e un po' di lucidità. ognuno dice la sua e noi mamme non ci raccapezziamo proprio. certo fa paura. luana

Renata ha detto...

Di solito non mi faccio prendere dall'allarmismo ma in questo caso avevo pensato di rivolgermi al mio medico e al pediatra nel tentativo di prenotare il vaccino anche se la restrizione della fascia d'età per le vaccinazioni di inizio autunno vedrebbe esclusi quantomeno noi adulti. Un po' di paura c'è, non lo nego.

Mammanews ha detto...

si Renata, per adesso il vaccino dovrebbe riguardare le persone tra i 2 e i 27 anni (questo perchè ipotizzano che trent'anni fa ci sia stata la diffusione un virus simile che avrebbe quindi immunizzato gran parte della popolazione che oggi è over 30).
la paura è comprensibile, chiedi al tuo medico e saprà indicarti la strada più giusta.

Silvia - Mamma Imperfetta ha detto...

Io aspetto il 22 per sentire la pediatra...

MammaNews ha detto...

Silvia è decisamente la cosa migliore. anche io aspetto un po' per chiedere. anche perchè le notizie si rincorrono e nemmeno loro sanno bene come procedere.

MammaNews ha detto...

Vi aggiorno su cosa mi ha detto il pediatra: nessun vaccino per il piccolo. si tratta di un'influenza come le altre e si cura nello stesso modo. Niente allarmismi e niente ansie.