Insomma, ce lo ripetiamo sempre che la qualità paga più della quantità.
Poi leggo questo studio condotto dai ricercatori dell’Istitute of Child Health britannico: studiando ben 12.500 bambini cinquenni e le loro mamme la conclusione è stata che i figli delle donne lavoratrici facevano una vita meno attiva e mangiavano peggio.
Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno chiesto alle mamme di raccontare la loro giornata-tipo, ad esempio quante ore lavorassero fuori casa, ma anche quali fossero le abitudini dei loro figli, che tipo di attività sportiva facessero e in cosa consistesse la loro dieta quotidiana. Ebbene, la conclusione è stata: i bambini delle donne che lavoravano anche solo 21 ore alla settimana bevevano con maggiore frequenza bevande zuccherate tra un pasto e l’altro e avevano maggiori rischi di diventare obesi o in sovrappeso a tre anni.
Non solo, questi bambini erano anche abituati a trascorrere almeno due ore al giorno davanti alla televisione o al pc, rispetto ai figli delle stay-at-home-mum che non superavano le due ore quotidiane, e ad andare a scuola in auto invece che a piedi o in bicicletta, magari pure col passeggino (se ne parla anche qui).
Ovvio che leggendo i dati la prima spiegazione che mi sovviene è che i figli di mamme che lavorano sono, in effetti, meno controllati e più facilmente trasgrediscono alle regole, senza contare che portare i bambini a scuola facendo una sana passeggiata tutti insieme ogni mattina può sembrare un’utopia per la maggior parte di noi.
Ma poi mi sono chiesta: in che modo noi mamme lavoratrici potremmo riuscire ad essere egualmente presenti nella vita quotidiana dei nostri figli anche senza la nostra presenza fisica costante?
Siamo per forza di cose più permissive perché non riusciamo ad essere presenti 24 ore su 24?
Sono convinta - pur se i risultati non sempre ci danno soddisfazione - che ci proviamo al 100 percento, combattendo con sensi di colpa tra progetti di lavoro più o meno gratificanti e una spesa al super…e stiamo sempre lì a chiederci se potevamo fare di più e di meglio.
Mai dome.
5 commenti:
Senza nulla togliere al valore scientifico della ricerca... ognuna di noi (sono certa anche io) cerca di fare del proprio meglio quando è presente e quando non lo è. Le ricerche , le statistiche sono comunque un buon campanello di allarme, utili ad una rapida autoanalisi, a correggere dove è possibile senza sprofondare troppo nei sensi di colpa... vogliamo figli felici ma dobbiamo anche imparare ad essere felici noi.
io non potrei essere a casa 24 ore su 24 perché uscirei di testa. già così è difficile. comunque non abbiamo la tivù e questo risolve parte del problema: tutti a leggere gran libri e niente sensi di colpa. bacione
@ Renata, condivido in pieno quello che dici: le ricerche spesso lasciano il tempo che trovano ma certamente possono essere lette come spia di un trend sbagliato, che può essere corretto e ci spingono a interrogarci. Non ho dubbi: se noi mamme siamo felici è più facile che lo siano anche i nostri figli, o per lo meno offriamo loro un esempio di come nella vita si possa inseguire la felicità.
@ erounabravamamma: niente TV??? Siete eroi. Se segui il blog sai che ne ho scritto spesso. Certo la tv non è il diavolo, come tutte le cose va usata con lucidità e parsimonia. Noi mamme dovremmo riuscire a insegnare questo ai nostri figli, anche se non stiamo con loro tutto il giorno.
io non lavoro e ho deciso, certo perchè potevo permettermelo, di stare a casa con mio figlio. E devo dire che ho la sensazione di seguirlo di più, se non altro perchè sto con lui tutto il giorno e quindi è più facile fargli seguire le regole. non è una questione di essere una brava mamma o di starci a tempo pieno, è solo che ovviamente se ci stai tutto il giorno lo segui per forza.
Lucia
Ciao Lucia, concordo con il fatto che se stai a casa hai modo di seguirlo con più attenzione. Però non posso fare a meno di pensare che prima ci rompono e provano a farci sentire in colpa per un bel po' di cose (come ad esempio questa dell'andare a lavorare) e poi non ci mettono in condizioni di conciliare lavoro e maternità (orari flessibili, telelavoro, part-time, nido aziendale etc...)
Cioè, va bene la ricerca che giustamente ci offre un dato su cui riflettere ma la realtà con cui dobbiamo fare i conti noi mamme è sempre un'altra cosa.
Un saluto
Posta un commento