lunedì 18 maggio 2009

Pancia a punta, bruciore allo stomaco e voglie: quante leggende attorno alla gravidanza



Gravidanza. A quante non è mai capitato, durante la gravidanza, di sentirsi dire “che bella pancia a punta, nascerà un maschietto!”?
A me è successo decine di volte. La mia panciona era davvero a punta e sporgeva in avanti come un pallone da calcio. In effetti vi cresceva un bel maschietto e tutti quelli che la guardavano indovinavano immediatamente il sesso del bebé.
E’ solo uno dei tanti miti di origine popolare che continuano a perpetuarsi con gli anni fino ad assurgere al rango di verità scientifica. Impossibile sbagliarsi: la pancia che si dilata sui fianchi è sinonimo di femminuccia in arrivo, se lo stomaco della mamma brucia è perché il bambino ha tanti capelli (“il pelo sullo stomaco”, si dice comunemente), se si ha un desiderio irrefrenabile di mangiare qualsiasi cosa è perché sta arrivando un maschietto.
Mi diverte leggere questo studio, pubblicato qualche settimana fa su Scientific American, condotto dallo studioso George Saad della University of Texas Medical Branch e intitolato “ I sette miti della gravidanza”. Ve li riporto.
Prima di tutto sfatiamo il mito che avvolge la forma della pancia: un pancione a punta, sporgente in avanti, non vuol dire che vi sta crescendo un maschietto. La forma della pancia dipende soprattutto dagli addominali della mamma e dal fatto che gli ormoni contribuiscono a far rilassare le articolazioni pelviche per accogliere il feto in crescita. Ma anche la posizione assunta dal bambino nell’utero può contribuire a dare una forma particolare al pancione.
Altro mito: l’età del padre non influisce in alcun modo sulla salute del nascituro. Invece influenza e come: la qualità del liquido seminale peggiora con il passare degli anni e quindi se il papà è over 40 è più alto il rischio di difetti congeniti.
Falso che non si possano sollevare pesi perché si distaccherebbe la placenta; in realtà è bene non farlo per non gravare troppo sulla schiena messa già a dura prova dal peso del pancione (non so voi, ma a prescindere io non solleverei pesi mai e poi mai…).
E se si ha una voglia matta di noccioline e arachidi non c’è nessun motivo per evitarle. Spesso ci sentiamo ripetere di non mangiarle perché aumentano le chance che il bambino ne diventi allergico ma è una bufala: il metabolismo materno trasforma gli allergeni alimentari in componenti non allergeniche prima che arrivino al sangue del feto.
Qualche verità in alcune leggende c’è. Ad esempio è vero che un bambino capellone nella pancia aumenta il rischio di soffrire di bruciori di stomaco. La causa sarebbe degli estrogeni che regolano la crescita dei capelli nel nascituro e aumentano anche il reflusso esofageo. Secondo lo studio è vero anche che se si aspetta un maschietto si mangia di più: la colpa sarebbe questa volta del testosterone che aumenta probabilmente la sensazione di fame. Infine numerose ricerche avrebbero di mostrato che una donna in forte sovrappeso ha più probabilità di partorire un bambino bello grosso: l’obesità è collegata al diabete e a una maggiore insulino resistenza. Il risultato è che al bambino, attraverso al placenta, arriva una gran quantità di glucosio che aumenta non solo il suo peso alla nascita ma probabilmente lo predispone a un futuro sovrappeso.

2 commenti:

mammamanga ha detto...

a me nella scorsa gravidanza c'era un 50% di persone che mi diceva che era una "pancia da maschio" e l'altro 50% sosteneva fosse una "pancia da femmina".
Alla fine ho avuto il maschio, ma non ho avevo comunque dato molto credito al fatto, proprio perché la percentuale era pari :)
Adesso la pancia è ancora piccola, ma c'è una percentuale molto alta di persone che sostengono che avrò una femminuccia (questo per i motivi più svariati e, soprattutto, folkloristici).
Chissà...
:D

Elena Galli ha detto...

è vero quanti miti da sfatare...
comunque il mio primo è nato con tantissssssimi capelli e io non ho MAI sofferto di bruciori di stomaco e non ho mai avuto più fame. Credo che davvero tutto sia molto soggettivo!!