mercoledì 27 maggio 2009

Parto naturale: è sufficiente desiderarlo per riuscire a gestire il dolore?


Parto naturale, epidurale, parto ceareo.
Le talebane del non-siamo-vere-mamme-se-non-partoriamo-contuttoildolorepossibile smettano di leggere, pena dover mettere in conto che a volte non basta desiderare un parto naturale per averlo, perchè l’epidurale quando ti tocca ti tocca e, quando le contrazioni ti fanno venir voglia di essere aperta in due purché sia tutto finito, ringrazi il tuo medico per aver insistito a farti fare la visita anestesiolgica, anche se non ci sarà bisogno dell’epidurale. Certo non in Italia dove è un costoso e pressoché raro optional, ma in Svezia dove si è svolta questa ricerca.
Prese mille mamme appartenenti a due diverse correnti di pensiero – una decisa per un parto assolutamente fisiologico, l’altra aperta alla possibilità di un’epidurale – i ricercatori del Karolinska Institute si sono accorti che l’incidenza dell’epidurale era praticamente identica nei due gruppi. A nulla sembrano valere tecniche di rilassamento, di pensiero positivo e di respirazione… se la situazione lo richiede l’epidurale si fa.
I risultati dello studio hanno messo in evidenza che:
- il 70% delle donne che erano entrate in sala parto con la ferma intenzione di avere un parto naturale avevano messo in pratica tutte le tecniche di rilassamento e respirazione apprese durante i corsi di preparazione al parto
- la metà delle donne di tutti e due i gruppi a un certo punto del travaglio avevano chiesto e ottenuto l’epidurale (siamo sempre in Svezia, certo)
- in entrambi i gruppi si registrava la stessa percentuale di parti cesarei di urgenza e di parti vaginali
- la maggior parte delle donne si dichiarava assolutamente soddisfatta della propria esperienza e la stessa percentuale di neomamme, invece, raccontava un’esperienza traumatica.
Insomma, sembra che il detto volere è potere non sia applicabile a tutte.

5 commenti:

Renata ha detto...

La capacità di sopportare il dolore varia da donna a donna, ma anche il dolore che si sente partorendo varia da parto a parto.
Prepararsi con tutti gli esami richiesti per una eventuale partoanalgesia è comunque utile, poi si può decidere di fare o non fare ma comunque non ci si preclude nulla. Certo è che in Italia dipende dalla struttura in cui si decide di partorire, non ovunque si può e non ovunque si può sempre.
Io avevo la cartellina con tutti gli esami pronti: Per il primo figlio ho preferito il parto naturale senza epidurale, per il secondo non ho avuto modo di scegliere, ma l'avere gli esami con me mi ha permesso di fare un cesareo d'emergenza senza ricorrere all'anestesia totale.

MammaNews ha detto...

anche io ho fatto un cesareo e ho partorito con l'epidurale perchè mai mi sarei persa l'emozione di vivere la nascita di mio figlio ... sono una fifona e con tutto il cesareo non è stata proprio una passeggiata

Luna di cristallo ha detto...

Oddio a me manca ancora un mese e mezzo x decidere... essì lo devo ancora fare e son quasi a 33 settimane..

Anonimo ha detto...

Io ho partorito senza epidurale come natura (e ostetrica di turno) ha voluto.
Due ore e mezzo di dolore indicibile.
A ogni contrazione chiedevo "Quanto ci vorrà?" e "Oddio non ce la faccio".
Non ho fatto nessun corso pre parto e non ho messo in pratica nessuna tecnica.
Me la sono cavata benone ma, ancor oggi, mi domando se tutto quell'immane dolore poteva essermi risparmiato.
L'ostetrica non ha voluto chiamare l'anestesista (avevo tutti gli esami del caso e avevo richiesto subito l'epidurale)...
Ovvero qualcuno ha voluto decidere per me su come dovevo partorire. In Italia queste cose accadono spessissimo. Nelle sale parto la volontà e il diritto di autodeterminazione delle donne non ha nessun valore.
Perchè noi NON valiamo (leggetelo con la voce del famoso spot "Perchè voi valete) :>

MammaNews ha detto...

Gekina purtroppo come spesso abbiamo avuto occasione di dire in Italia sembra che il diritto di decidere in che modo dobbiamo partorire sia dei medici, delle ostetriche, del marito o della sorte. Nostro mai. E quando ce lo prendiamo ci scaricano addosso sensi di colpa o di inadeguatezza.