giovedì 21 maggio 2009

Il diritto alla salute della donna alla base della bocciatura della legge 40 da parte della Consulta


Fecondazione assistita. Per la prima volta si tiene conto non solo del diritto alla vita dell’embrione, ma anche di quello alla salute della donna. Vengono diffuse le motivazioni che hanno portato la Corte Costituzionale a bocciare la parte della Legge 40 sulla procreazione assistita relativa al limite dei tre embrioni.
Interessante la lettura della motivazione di questa bocciatura: il limite dei tre embrioni, che vanno impiantati per legge contemporaneamente e non possoono essere congelati, viola l’articolo 3 della Costituzione “sotto il duplice profilo del principio di ragionevolezza e di quello di uguaglianza, in quanto il legislatore riserva il medesimo trattamento a situazioni dissimili”, ma viola anche l’articolo 32 per “il pregiudizio alla salute della donna ”.
La Corte Costituzionale mette in prima linea il medico che deve poter stabilire, in autonomia e con senso di responsabilità, quanti embrioni creare, evitando di superare il numero strettamente necessario.
Questa decisione si traduce, nella pratica clinica, nel fatto che ogni medico potrà decidere se limitarsi, come prescrive la legge, a tre embrioni oppure no. In altre parole la sentenza della Consulta permette una deroga sia al limite dei tre embrioni sia al divieto di crioconservazione degli eventuali embrioni non impiantati per decisione medica.

3 commenti:

Renata ha detto...

quando ci si passa poi, il tema diventa ancora più caro:
Un primo stop alla legge '40

Renata ha detto...

http://www.dueminutiotre.com/2009/04/un-primo-stop-alla-legge-4004.html

MammaNews ha detto...

Renata non posso immaginare cosa voglia dire, ma come ti ho scritto anche a commento del tuo post, la Legge 40, nata con l'ottima intenzione di colmare un vuoto legislativo in materia, è un provvediemnto sbagliato alla radice.
Sbagliato il presupposto di base che vede garantito il diritto alla vita dell'embrione e non quello alla salute della donna che della vita è sorgente.
Partendo da questa premessa non poteva venir fuori niente di buono.
Oggi, con ritardo, qualcosa si muove. Anche se non basta per le diecimila coppie italiane che ogni anno sono costrette a organizzarsi costosi viaggi della speranza all'estero.