domenica 18 gennaio 2009

A lavoro a 5 giorni dal parto...ma perchè

La ministra francese Rachida Dati ha una bambina e dopo cinque giorni dal parto cesareo si presenta a lavoro in tacchi a spillo. La notizia ha fatto il giro del mondo.

Per carita', adorabile lei che a 40 anni diventa mamma single felice e in carriera,
ma dico io - fatta salva la totale libertà personale di gestire la propria gravidanza e le proprie esperienze come si ritiene più giusto - ma perché questa corsa al lavoro?
A parte che io a cinque giorni dal cesareo mi muovevo in casa mezza curva e mi sedevo e alzavo dal divano con dolori che mi si leggevano in faccia, ma non è che hai covato un ovetto che si è schiuso e via.

Penso che la nascita del tuo primo figlio sia un'esperienza che ti cambia e che va metabolizzata e non lo dico solo per la fatica, il dolore, la convalescenza eccetera, ma lo dico SOPRATTUTTO per tutti gli aspetti assolutamente straordinari che questa esperienza pu regalare: tenerezza, emozione, sconvolgimenti ormonali che ti spingono a piangere senza un apparente motivo (e invece il motivo cè, ma chi lo capisce se non tu?), innamoramento nuovo e sconvolgente; tutte cose a cui è bellissimo abituarsi lentamente e che vanno godute perché non tornano più (ma proprio più perché col secondo non sarà la stessa cosa sconosciuta).

Certo nei mesi successivi andare a lavoro pu rappresentare un momento addirittura di svago e di libertà e magari non tutte si possono permettere di stare a casa perché non tutte hanno un lavoro così garantito, certo la ministra ha un incarico importante e probabilmente non si poteva proprio assentare, ma diciamocela tra di noi che non siamo poi così importanti: ma che si è persa?

1 commento:

Anonimo ha detto...

se pensi che oggi sarkozy le ha chiesto di togliersi di mezzo dal governo perchè è antipatica a troppa gente e non riesce a fare la riforma della giustizia... certo le ha assicurato una bella posizione in parlamento ma insomma...