![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT8iUr6xwo5USDo_OPPLe0VcZqllWyWfmnIeiYb_kkEu5ncucFdxnZpnnJntXfjcbz0cnIHVz8KPQ6lP7NvL2Pgu__SLpQG6KOQzUGRnJV-u7vapFAv-zYFJSAcNAcFhF_tsxXPhkVTh56/s320/farmaci-bambini.jpg)
Nemmeno l’Emea si è mossa in tal senso: solo nel 2007 ha stabilito l'obbligo di sperimentare i farmaci anche su persone con meno di 18 anni per accertarsi che gli effetti – negativi e positivi –fossero chiari e dimostrati clinicamente.
Anche l’indicazione della posologia basata sul peso corporeo è forviante perché il bambino non è un piccolo adulto, che basta rimpicciolirlo e avrai lo stesso effetto: ha una differente equilibrio ormonale, un sistema immunitario immaturo e molte altre diversità.
E allora leggo che si calcola che nei prossimi dieci anni i privati investiranno oltre due miliardi e mezzo per lo sviluppo di nuovi farmaci pediatrici. Il dato è stato presentato nel corso di un recente convegno sul tema che si è tenuto al Clinical Trial Center del Bambino Gesù dove sono in atto già 80 trial clinici pediatrici e dove sta per partire la sperimentazione del primo vaccino terapeutico per bambini con HIV.
Nessun commento:
Posta un commento