lunedì 6 settembre 2010

In cucina con i bambini, a scuola e a casa


Ai bambini ripetiamo sempre di “non toccare”, eppure loro difficilmente ci ascoltano. Cercano sotterfugi per toccare senza essere scoperti, spinti dalla curiosità e dalla sete di conoscenza e di fare esperienza.

Il libro di Giovanna Polattini che ho letto in questi giorni parte proprio dall’assunto che i bambini amano toccare e per quanto possibile dobbiamo lasciarli fare, pensando che poi, a un certo punto, il tatto perderà sensibilità e diventerà il senso meno sviluppato e sensibile di tutti. Fino a quel momento i piccoli lo useranno, invece, come strumento principale di esperienza e conoscenza ed è meglio favorirli in questo.

Il libro si chiama “Mangiando s’impara – cucinare con i bambini al Nido e a casa” e offre interessanti spunti di riflessione sul tema. Giovanna vive e lavora nella Valle Brembana e coordina tre nidi della zona dove l’arte del saper riconoscere e interagire con il cibo e la cucina rappresenta un valore aggiunto dell’offerta didattica.
Nel suo libro, Giovanna ricorda quanto numerosi siano i vantaggi del “giocare in cucina” per i bambini: il riconoscimento di buone abitudini (lavarsi le mani, tenere ordinato l’ambiente cucina etc…), il mantenere la giusta concentrazione, l’apprendimento al lavoro in gruppo, l’abitudine all’esistenza di regole che vanno rispettate, la gestione dei tempi di attesa e il concetto di quantità.

Giocando a cucinare, ma anche a prendersi cura di un orto o a fare la spesa insieme ai genitori, i bambini allenano diversi sensi e possono entrare in relazione con i prodotti della natura scoprendoli con il tatto, l’olfatto e naturalmente il gusto.

Mi appresto a trascorrere un lungo inverno con un nano duenne in casa e parto con l’ottimo proposito di cucinare insieme e preparare tante cose buone per la famiglia. Giovanna mi da anche qualche consiglio su cosa preparare (pizzette, biscotti, ma anche piatti elaborati e qualche ricetta etnica) e mi ricorda che se fare la spesa e cucinare possono sembrare un obbligo e togliere tempo alla famiglia, in realtà lo restituiscono sotto una forma costruttiva e creativa.

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