I dermatologi lanciano un appello ai genitori: “controllate i nei dei vostri figli”.
Leggo questo comunicato diramato in occasione del Congresso nazionale dell’associazione dermatologi ospedalieri italiani e penso che, in effetti, dovremmo prestare particolare attenzione alla pelle dei nostri piccoli.
Non so voi, ma io ne ho davvero tanti, tra nei veri e propri e lentiggini, e fatico a tenere sotto controllo i miei ma con mio figlio posso fare di meglio. Per ora ne ha solo uno, piccolo piccolo, sulla schiena che ho notato sin da quando aveva pochi giorni e che cresce piano insieme a lui.
Il presidente dell’Adoi spiega che i bambini vanno informati sui rischi che corre la pelle e su come proteggerla al meglio, ma possono anche rivelarsi utili alleati nel tenere sotto controllo la presenza dei nei sul loro corpo.
Lo dimostra uno studio pubblicato su Pediatric Dermatology che ha dimostrato che il 96% dei bambini intervistati, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, sa descrivere un neo, il 91% non prova disagio a vederseli sulla pelle e 3 su 10 hanno notato dei nuovi nei sul loro corpo nell’ultimo anno. L’indagine dimostra che i bambini possono essere preziosi e collaborativi alleati nel tener sotto controllo la mappatura dei nei e vanno coinvolti.
Ricordiamo che solo l’1% dei nei è presente sin dalla nascita, gli altri vengono fuori con gli anni quindi bisogna annotare i nuovi e seguirli nel tempo.
Ma come riconoscere quando un neo è sospetto? La regola da tenere a mente è ABCDE: asimmetria, bordi, colore, dimensioni (che non devono superare gli 8 millimetri) e evoluzione nel tempo. Se qualcosa cambia o diventa sospetto meglio sottoporsi a una visita specialistica anche se è bene ricordare che nei bambini è facile che i nei cambino nel corso degli anni quindi mai farsi prendere dal panico.
Image: 'Joaquin y sus 9 meses'
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