giovedì 26 febbraio 2009

Basta un po' di sangue per dire addio all'amniocentesi?


Amniocentesi. Può essere che in capo a qualche anno anche da noi si potrà mandare in pensione l’odiata eppur efficace amniocentesi.
Negli Stati Uniti stanno per introdurre un innovativo esame non invasivo che riuscirebbe a diagnosticare la sindrome di Down con un’accuratezza quasi pari al 100%.
L’esame è stato realizzato all’azienda californiana Sequenom ed è un metodo avanzato che più che l’amniocentesi potrebbe soppiantare gli attuali strumenti basati sul calcolo delle probabilità (bi-test e transulcenza nucale).
In altre parole, facendo un semplice prelievo del sangue la futura mamma saprà con ragionevole certezza se il feto è sano e se i risultati fossero negativi avrebbe tempo e possibilità di sottoporsi anche all’amniocentesi. Il test è stato sperimentato su 858 donne nel primo trimestre di gravidanza: tutti i casi di sindrome di Down sono stati rilevati dal test ed è venuto fuori solo un falso positivo.
Ma come funziona questa tecnica? In pratica l’esame riesce a isolare i frammenti di DNA del feto che si trovano in circolazione nel sangue materno e ad analizzarli. Un metodo davvero all’avanguardia che permetterebbe di eseguire test diagnostici nei primi mesi di gestazione e lasciare alla madre la facoltà di scegliere se fare ulteriori esami oppure no.
Inutile dire che negli Stati Uniti alla notizia dell’introduzione i questo test si è scatenata la solita crociata anti-abortista.

2 commenti:

Wonderland ha detto...

Finalmente dopo settimane mi ricordo di linkarti :) Scusami tanto...! Senti ma tu di dove sei???

Anonimo ha detto...

cara Wonder, ti ho scritto una mail. A presto risentirci :))